Verena DAlessandro

Date of Birth:
Nationality: Italia
E-mail: verena.dalessandro@alice.it
Phone: +39 368 7628418
Website: www.verenadalessandro.it

Exhibitions

2013 - Roma Italy - Percorsi. Opere scelte - Palazzo Valentini
2011 - Roma Italy - Su terre silenziose - Galleria Incontro d´Arte
2008 - Roma Italy - Mutamenti suburbani - Galleria Lombardi

About

MUTAMENTI SUBURBANI Mutamenti suburbani: questa mostra, interamente dedicata alla città, (l´autrice vi espone una quindicina di dipinti di dimensioni mediograndi, eseguiti nell´ultimo anno), ben documenta il filone tematico praticato ultimamente da Verena D´Alessandro. Posta in questi termini, la scelta appare di quelle quasi scontate, vista la fortuna di cui gode attualmente il tema urbano, specie presso i giovani pittori d´immagine. Del resto è assai comprensibile l´aspirazione di un artista a confrontarsi con il contesto fisico-geografico in cui si svolge la propria vicenda esistenziale. Ma, cominciando ad esaminare con maggiore attenzione i quadri della nostra pittrice, individueremo subìto delle scelte più caratterizzanti. Innanzitutto, ad interessare D´Alessandro non è affatto la città storica, opzione che, in un Paese come l´Italia, ricchissimo dí testimonianze strepitose frutto di una grande civiltà costruttiva, non è affatto scontata e possiede quindi un chiaro significato selettivo. Vedremo pure che a richiamare la sua curiosità non sono neppure le architetture novecentesche con la loro rigorosa semplificazione dei volumi edilizi, che caratterizzano il volto di tanti contesti di semicentro, e hanno felicemente avocato l´attenzione di alcuni suoi colleghi. In questi quadri, sono proprio gli scenari contemporanei a tenere banco; e anche i più problematici dal punto di vista formale, i più compromessi da quello urbanistico. Ambiti territoriali fattisi ormai, per così dire, anfibi in una devastazione "a macchia di leopardo": molto spesso, non più campagna e non ancora città. Luoghi dove si protendono perentori viadotti e strade di scorrimento veloce, dove sorgono insediamenti di edilizia intensiva, ipermercati, stazioni di servizio e fast food; lungo i quali si distende la trama speculare delle rotaie dei treni e dei fili dell´elettrificazione. Ci si può interrogare sulle motivazioni di questa scelta: sarà forse il desiderio di evitare ogni tentazione di maniera e di accostare la contemporaneità su un versante fortemente espressivo; o forse il piacere, che la pittura può offrire, di portare l´ordine dell´arte in un contesto effettuale di disordine e disarmonia; o magari ancora l´ebbrezza di discendenza futurista della città che sale. Di sicuro, la pittrice accosta questa tematica con attitudine non comune: nonostante essa sia fotografa, non si serve del mezzo fotografico per fissare in forma documentaria le inquadrature prescelte, da rielaborare poi a studio, in modo più o meno fedele, più o meno depurate di particolari accessori e ritenuti pleonastici; ovvero, al contrario, da affidare ad una restituzione minuziosa e alquanto raggelante, magari congruente con una poetica iperrealista. Verena D´Alessandro dipinge invece inquadrature fantastiche: i suoi margini metropolitani sono in tutto simili a quelli in cui possiamo imbatterci ogni giorno, attraversando - poniamo - la periferia romana, eppure sono dei non luoghi, delle u-topie. In realtà, questa dimensione immaginaria è serrata stretta dalla realtà fenomenica; condizionata fortemente dalla memoria visiva e dalle innumerevoli immagini di periferia proposteci dai mezzi di comunicazione di massa (non a caso, il nostro è il tempo del bombardamento mediatico dell´immagine, circostanza da cui non è più lecito prescindere). Una dimensione fantastica, da D´Alessandro certo più paventata che agognata, basti pensare alle atmosfere cupe e drammatiche in cui la pittrice quasi sempre ambienta le sue inquadrature (si guardino tele come Tempo nero sull´autostrada, Strada fuori città, Incrocio extraurbano). L´attitudine che ha ispirato questi dipinti (e lo stesso titolo scelto per la mostra) sembrano quasi avere il sapore di un manuale di sociologia urbana, di un trattato sui processi di trasformazione della città. Impressione rafforzata dalla circostanza che l´artista è stata a lungo docente universitario in una disciplina sociologica. Ma non ci si lasci fuorviare: D´Alessandro è, quanto meno in questi quadri, perentoriamente pittrice. Stende il colore mediante la spatola con abilità e decisione. Per non attenuare la forza delle sue inquadrature, le lascia deserte, senza spazio per persone e automobili (una scelta, quest´ultima assai meno sorprendente di quanto potrebbe apparire a prima vista, se si pensa che quell´autentico manifesto programmatico della città moderna che sono le celebri assonometrie di Antonio Sant´Elia prescindono anch´esse dalla presenza di uomini e automezzi), ottenendo un effetto straniante, di attesa e di sospensione. In certi casi (Incrocio extraurbano, Strada fuori città, Strade di raccordo) le nubi che gravano il cielo sembrano quasi riflettersi in certe vaste abrasioni biancastre che aggrediscono il suolo; effetti che appartengono non al registro della resa naturalistica, ma a quello del coinvolgimento psicologico dell´artista e dell´osservatore.







Carlo Fabrizio Carli