Giuseppe Fortunato

Date of Birth: 1956
Nationality: Italy
E-mail: iwan@giuseppefortunato.it
Phone: +39 0733604332
Website: www.giuseppefortunato.it

Exhibitions

2014 - Cremona Italia - colate - fondazione fortunato
2013 - Macerata Italia - colori e sorrisi - galleria galeotti
2013 - Pordenone Italia - colate - fondazione fortunato

About

Giuseppe Fortunato nasce a Notaresco (Te) il 5 Novembre 1956. La sua esperienza artistica si sviluppa sin da giovanissimo: espone nella sua prima personale all’età di soli 27 anni; è noto dagli anni Ottanta per la partecipazione alle più importanti mostre d’arte nel territorio nazionale ed anche oltre confine. La sua produzione artistica è sicuramente contaminata nei primi tempi dalla pittura metafisica e successivamente da elementi del surrealismo; negli Ottanta una tappa importante della sua crescita deriva dall’incontro e la frequentazione con il Maestro della nuova figurazione italiana Remo Brindisi dal quale percepirà quella linfa artistica che sarà da impulso incessante, pur non seguendone gli stilemi pittorici. Sul finire degli ’80 darà vita insieme ad altri artisti abruzzesi al movimento Images. La sua ricerca ossessiva nella cura della tecnica si estrinseca, a volte eclissando il tematico, con l’approdo ad un linguaggio del tutto personale non riscontrabile nel tempo: tale è l’Assempaforismo (assemblaggio apodittico emendativo pittorico fortunato). La critica interessata segue da vicino questo percorso che anche attualmente è florido ed in perenne innovazione. “Non dipingerei mai un vaso di fiori”, cosi rispondeva il Maestro Fortunato, pur avendo esordito da ragazzo con il figurativo, all’intervistatrice di turno che si domandava sul senso delle opere del Maestro; da queste poche parole si evince l’essenza dell’attività di Giuseppe Fortunato, ovvero la voglia di concentrarsi sulla ricerca delle emozioni mai banali o superficiali nel fruitore. Non ancora trentenne, nel 1985, Fortunato esponeva nella prestigiosa Salle Roesselmann au Koifhus a Colmar in Francia; tre anni dopo nel 1988 alla Expo Arte di Bari l’artista sottraeva la visibilità mediatica alle opere di famigerati artisti quali Fontana, Schifano, Cucchi: l’artista nella sua performance si fece crocifiggere legato ad una croce rimanedovi per ore. Questo episodio fu la prima notizia nelle pagine dei giornali e nelle aperture dei servizi tv. In chiave neorinascimentale, per tutto il decennio del 1990, l’artista si apre alla multidisciplinarietà, approfondendo il discorso pittorico insieme alla scultura, alle performances, alle installazioni, alla digital art e alla video art. Ciò sempre riconducibile all’arte concettuale che non abbandonerà mai, come ricordava il critico Prof.Armando Ginesi rifacendosi al concetto catalizzatore della realtà espressiva. Un retaggio importante e denotabile nella esperienza di Fortunato è certamente apportato dalla Pop Art, definibile in riferimento alla poeticità degli oggetti che spesso ritornano nei vari cicli del Maestro. Nei primi anni ’90 le “Primavere” sono la materializzazione della sua continua analisi e spasmodica ricerca, ne risulterà un’ordinata e schematica espressione multicolore, simmetrica ma incantata e fiabesca. Il sogno, come apostrofava il critico Occhipinti, rimarrà elemento primario anche se sottotraccia di una rappresentazione volutamente distorta della sua era. Nel 1995 Giuseppe Fortunato si trasferisce con la moglie e i due figli nelle Marche e per un decennio sarà assorbito dalla sua attività parallela di imprenditore e manager nello sport. In questi anni si dedica alla ricerca stilistica, a nuove forme di comunicazione visiva, nelle quali l’organizzazione grafica di elementi e materiali eterogenei si sintetizza nella specificità del tratto figurativo con la “innata fisicità della materia” come descriveva il critico Francesco Gialluca. Tra la fine dei ’90 e metà dei 2000 con dedizione approfondiva l’utilizzo della digital art, unendo gli stilemi passati della Pop Art al contesto presente di quotidiana evoluzione tecnologica e frantumazione di quelle ultime frontiere della comunicazione globale. Contemporaneamente si apriva quello che dal 2006 si identifica con il ciclo delle “Colate”. Un primo passo verso la proposizione internazionalista di tale attività si ha con l’evento “Colate Tijuana” diretto da Marcell Bolyevich presso la Sede Cultural Pasaje Rodriguez nella Baja California in Mexico. Dal 2008 ad oggi le esposizioni sono state svariate in tutto il territorio nazionale, grazie anche alla proficua collaborazione con il Prof. Armando Ginesi, tra i più influenti critici d’arte, Console Onorario della Federazione Russa, insignito del Cavalierato di Gran Croce della Repubblica Italiana e Grande Ufficiale dell’Ordine di Sant’Agata. Ginesi tra le varie manifestazioni ha curato la mostra Metempsicosi di Giuseppe Fortunato, nella quale ha messo a confronto la grandezza del pittore cinquecentesco Lorenzo Lotto e la sua produzione. Nel 2008 l’artista ha donato al Comune di Cingoli la scultura “After the Miracle” per il Parco delle Pietre Vive, l’opera è costituita da un manichino in polvere di marmo di Carrara a dimensioni umane, su di una sedia in acciaio alta 5 metri. Ha realizzato per il Museo di Cupramontana “A gift in loan” un’opera raffigurante un calice di vino di 1,5 metri su di un letto di 200 kg di creta, con della resina color Verdicchio che sgorga dal bicchiere. Frequenti sono state negli anni le relazioni con critici di spessore quali Sgarbi, Dorfles ed il già citato Ginesi. Con Vittorio Sgarbi l’artista ha avuto un lungo ed interessante carteggio risalente agli anni ‘90.